lunedì 12 maggio 2014

Topo no mastica


(foto da internet)

La toponomastica è lo studio linguistico dei toponimi, o nomi di luogo, sotto l’aspetto dell’origine, della formazione, della distribuzione e del significato. Nella toponomastica si possono distinguere due indirizzi: uno tipologico e l’altro storico.
Il primo constata i modi in cui i nomi di luogo vengono formati o si evolvono e trasformano. La formazione può essere studiata sia nella parte fonetica sia in quella morfologica della parola. L’indirizzo storico, invece, studia i toponimi e le loro evoluzioni nella storia.
In Italia, come in molti altri paesi del mondo, ci sono dei toponimi molto curiosi. 

Su questo tema  è stato presentato a Roma, nel 2013, un libro del giornalista Willy Pocino, fondatore e direttore responsabile della rivista mensile Lazio ieri e oggi,  che ha per titolo Dizionario delle strade curiose di Roma. Toponimi strani, difficili, incompleti, ripetuti, sbagliati di ieri e di oggi.
In una sezione del testo, Pocino riporta i toponimi curiosi di alcune vie della capitale: via Affogalasino, via delle Zoccolette, vicolo Baciadonne, via Tiradiavoli, via Scorticabove...


(foto da internet)

Recentemente, alcuni quotidiani italiani, tra cui Il Corriere della Sera, hanno raccolto delle foto di cartelli stradali di toponimi curiosi in Italia e all'estero (guarda>>).
Si può trovare un po' di tutto: si va dai toponimi USA: Filadelfia (Catanzaro) e California (Modena), alla flora e alla fauna: Nespolo (Rieti) e Olmo (Bergamo).
La forte impronta contadina dell'Italia che fu è ancora presente, e così abbiamo ad esempio: Cantagallo (Prato), Gallina (Reggio Calabria), Saltalavacca (Firenze), Strangolagalli (Frosinone), Strozzacapponi (Perugia). 


(foto da internet)

Al  soprannaturale e al mistero si devono toponimi come Pozzo dell'Inferno (Latina), Casa del Diavolo,  Infernaccio (Perugia) e Purgatorio (Trapani). 
Il sesso, in senso lato, non poteva di certo mancare, e così abbiamo: Sesso (Reggio Emilia), Godo (Ravenna), Orgia  e Belsedere (Siena), La Sega (Pistoia) e Gnocca (Rovigo). 
Un po' più triste (?) è la sorte di chi vive a Femminamorta (Messina), Camposanto (Modena), Loculi (Nuoro),  e Bastardo (Perugia).
Attenzione, però, a non farvi ingannare dal nome: anche dietro un cartello strano si può nascondere una meraviglia. l’Isola del Mortorio, infatti, nonostante il nome, è una delle mete turistiche più gettonate della Sardegna.
Alcuni toponimi sono cambiati con gli anni ed hanno perso la loro peculiare stranezza: ad esempio Cantello (Varese), si chiamava, in passato, Cazzone, e l’attuale Lieto Colle (Como), precedentemente si chiamava Figazzo, mentre tengono duro Cazzago (Varese) ed il monte Baciaculo, nei pressi di Brescia.





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