venerdì 9 maggio 2014

Lo Spritz


(foto da internet)

Lo spritz è un aperitivo molto amato nel nordest d'Italia, specialmente in città come Venezia, Padova, Trieste e Treviso.
Lo Spritz viene denominato anche Spriss, Spriz o Sprisseto. In Friuli, specialmente nella provincia di Pordenone, lo Spritz con l'Aperol assume il nome di Furlan ed è spesso servito con un'oliva all'interno.
Di solito è composto da vino bianco e acqua (o Seltz), ma per il resto ci si affida alla creatività del barista. 
Comunque, la preparazione deve rispettare alcune regole affinché la bevanda possa chiamarsi Spritz40% di vino bianco, 30% di acqua minerale gasata,  e il restante 30% va preparato con una miscela di liquori il cui spettro varia dal Gin alla Crema Marsala, purché rientri, come cromatismo, in un qualsiasi rosso


(foto da internet)

In anni recenti, lo Spritz è stato anche promosso, a livello nazionale, da una nota marca di bitter, con una campagna pubblicitaria televisiva e un prodotto pre-miscelato.
La tradizione vuole che lo Spritz sia nato durante il periodo della dominazione Asburgica (per alcuni il suo nome deriverebbe dal verbo tedesco spritzen, che significa spruzzare). 
I soldati austriaci, abituatisi ben presto all'uso locale di bere vino in osteria, non si trovavano però a loro agio con la grande varietà di vini veneti, dalla gradazione troppo elevata rispetto al tenore alcolico cui erano avvezzi. Ordinavano, quindi, bicchieri di vino misto ad acqua per allungarlo: questo è lo Spritz liscio così come lo si serve ancora oggi a Trieste e a Udine.
Solo con il passare degli anni l'aperitivo è ha acquisito l'infinita varietà di possibili aggiunte, come, ad esempio, il Seltz, i liquori più o meno forti e una buccia di limone, a seconda dei gusti, immersa o semplicemente strizzata nel bicchiere.
Secondo altre teorie sulla nascita del famoso aperitivo, lo Spritz sarebbe invece una bevanda tipica di questa regione, conosciuto sin dal Medioevo...



(foto da internet)

Un'altra storia interessante sull'origine dell'aperitivo riguarda l’Arsenale di Venezia.
Sembra, infatti, che la Serenissima avesse particolare cura dei suoi operai navali, detti arsenalotti, e che ad essi riservava un trattamento economico di favore e garanzie di sostentamento in caso di malattia. A loro inoltre era riservato un trattamento speciale quotidiano che si potrebbe definire come una merenda. A metà pomeriggio, infatti, per tutte le maestranze e gli operai dell’Arsenale, si faceva una piccola pausa in cui venivano serviti pane e vino rosso per ritemprare gli operai dalle fatiche del lavoro, mentre con la calura dei mesi estivi il tutto era sostituito da gallette e una bevanda a base di vino allungata con un po’ d’acqua fresca di pozzo...



(foto da internet)

Comunque, una prima evoluzione dello Spritz si ebbe, di sicuro, nei primi anni del 1900, quando iniziarono a diffondersi i sifoni per l’Acqua di Seltz. Il Seltz, per definizione, è un’acqua molto gassata che si accompagna molto bene nella preparazione di cocktail. A differenza dell’acqua minerale gassata, nella quale le bollicine vengono aggiunte all’imbottigliamento, l’acqua di Seltz viene addizionata tramite una piccola bomboletta di gas collegata alla bottiglia. 
Grazie all’acqua di Seltz, che arrivava dalla città di Selters, una località tedesca da cui proviene un’acqua minerale ricca di anidride carbonica, era possibile rendere frizzante anche uno Spritz composto da vini fermi e tranquilli. Questa evoluzione aprì lo Spritz a nuove tipologie di clientela, come ,ad esempio, le nobildonne austriache, che potevano permettersi una bevanda leggera come grado alcolico, ma con un tocco di glamour... 
Col passare degli anni, l'aperitivo ha acquisito un'infinita varietà di gradazioni, come, ad esempio, le combinazioni possibili con liquori più o meno forti: Aperol, Bitter, Select, con un amaro di colore nero come la China Martini, persino con il Cynar e con l'aggiunta di una buccia di limone (o di arancia), a seconda dei gusti immersa, o semplicemente strizzata, nel bicchiere.




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