mercoledì 17 novembre 2010

Vieni via con me

(foto da internet)



In un Italia così sgangherata fa piacere leggere una notizia un po’ edificante: su RaiTre record di ascolti per la prima puntata di “Vieni via con me", con Fabio Fazio e Roberto Saviano, che nel suo primo intervento cita temi caldi della politica e società italiana.


Ma se è vero che «nella televisione italiana il diritto a parlare lo conquisti con gli ascolti», tutto fa pensare che questo programma meriti una rubrica quotidiana su una rete Rai. Perché la prima puntata di Vieni via con me , spazio faticosamente conquistato dopo le contrarietà dei capi della Rai e le polemiche, di pubblico ne ha conquistato parecchio, battendo un record di cui Rai tre, da più di dieci anni, non avrebbe neanche osato immaginare.



(foto da internet)


C’è il Paese, la gente comune e ci sono gli elenchi: da questi tre punti il programma parte per un viaggio in Italia attraverso incognite, antinomie, incertezze ma pure prospettive, aspirazioni, speranze. C’è una signora di 88 anni che prende 500 euro di pensione e dice di aver lottato una vita per un'Italia più giusta «e ancora spero di vederla». C’è una giovane precaria che fa la lista di tutti i lavori che ha fatto per pagarsi l'università. C’è una suora che vuole la moschea a Torino e ne spiega il perché.



(foto da internet)


La leggerezza di Fabio Fazio - co-conduttore insieme all'autore di Gomorra - che ha elencato «le prostitute che lavoravano a Pompei prima dell'eruzione, quelle colte e raffinate che si vendevano per influenzare i clienti potenti che gestivano la politica. Poi è crollato tutto ma il crollo continua ancora adesso». La linearità con cui lo stesso Saviano ha illustrato il meccanismo della macchina del fango, quel meccanismo che «mette a rischio la democrazia», e finisce per incrinare la libertà di espressione.



L’ironia coraggiosa con cui Nichi Vendola ha sciorinato ventisette modi per dire omosessuale, ma pure le drammatiche forme di "espiazione" loro riservate.




Roberto Benigni che ha travolto trascinato e, come no, emozionato cantandola, la canzone che dà il titolo al programma, Vieni via con me. Infine, mentre sullo sfondo campeggiavano le immagini del crollo di Pompei, Claudio Abbado che ha difeso la cultura dai tagli perché «la cultura è un bene comune e primario, è come l'acqua, come la vita e la vita è bella ».









Vi lasciamo con Vieni via con me!!! It's wonderful!!!

1 commento:

Anonimo ha detto...

Un'Italia :)

Bel blog.

Ciao, Ciro.