mercoledì 24 novembre 2010

Addio ai cafonal!


(foto da internet)


Addio parolacce, dita nel naso e biancheria a vista. Il popolo dei cafoni ha le ore contate. A sorpassarlo arriva l'esercito dei «metropuritani», riconoscibili dall'abito composto e dai modi squisiti. È una tendenza che viene dall’America, e vieni dai fan di «Mad Men» - la serie televisiva americana retrò di Matthew Weiner – che sta recuperando il savoir faire degli Anni 60.
Beh, certo, la crisi, si legge sulle pagine di «Elle France» - ha ucciso la moda «bling- bling» tutta ori e lustrini da arricchiti. Ma chi avrebbe mai detto che Google e Youtube fossero le più potenti alleate del bon ton, visto che sono una minaccia permanente, e nessuno vuol vedere le sue performance, non politicamente corrette, su YouTube scattate durante un party «troppo allegro»? Attenzione, quando diciamo nessuno ci riferiamo a nessun essere umano "normale", con un po' di buon senso, giacché questa regola non sembra applicabile ai VIP o ai politici italiani….





(foto da internet)


Ormai le figlie del rock che fumano come ciminiere e bestemmiano come carrettieri hanno fatto il loro tempo. In caduta libera Mario Balotelli, del quale ormai si parla solo se e quando segna, come pure Naomi Campbell con le sue scenate sopra le righe troppo ripetute e ripetitive per non essere stucchevoli. E che dire di Eto’o o Kate Moss? Completamente sorpassati!



L'atteggiamento vincente che monta nell'aria è quello dell'educazione inappuntabile. Comportarsi a tavola come si deve: lei che accavalla le gambe tenendo strette le ginocchia per non esibire gli slip; lui che cede il passo al gentil sesso..., insomma da vere lady e da autentici gentleman. Lo conferma Derek Blasberg nel suo libro «Classy» (ed. Razorbill), che insegna come stare al mondo nel 2010, “manuale” che sta andando a ruba nella boutique parigina iper trendy «Colette»: «Persone da ascoltare e guardare con piacere, capaci di lasciare spento il cellulare, quando sono a cena in compagnia». Un segno dei tempi. Perciò non sembra mica un caso che in Inghilterra ci sia la rivista «The Gentlewoman», una vera e propria bibbia del garbo ritrovato.




(foto da www.lastampa.it)


Adottare i codici borghesi, sostengono gli esperti, è un antidoto all'indecenza dilagante. Semplifica i rapporti e serve a vivere meglio.
Morale della favola: ci si riveste con gusto e attenzione per certe occasioni. Gli abiti da cocktail e gli smoking rivivono un momento di gloria, si riacciuffano dal dimenticatoio guanti e cappello; in più si riassapora il gusto di ricevere in casa con tutti i crismi, rispolverando il servizio buono di famiglia. Fra le signore è diventata una gara apparecchiare le tavole con cura, mentre i mariti servono gli aperitivi. E gli invitati sanno che non possono toccare cibo finché la padrona di casa non inizia a degustare.


(foto da internet)


Perché questo rigurgito di buone maniere proprio adesso? «La buona educazione è uno scudo che ci protegge da un mondo difficile», dice lo storico Frederickc Rouvillois, autore de L'histoire de la politesse. Come dire: serve a oliare gli ingranaggi di una società che si orienta pericolosamente verso l'intolleranza zero e ne stempera le aggressività.

Udite, udite, secondo i sondaggi, chi è ben educato è visto come una perla rara dalle aziende, quindi trova più facilmente lavoro.


Chi l'etichetta non l'ha succhiata con il biberon deve «riperticare» le regole con disinvoltura. Partendo dai fondamentali non si sbaglia, ricordate le tre parole chiave: «buongiorno, grazie, scusi», visto che non basta scrivere a mano gli inviti su cartoncini Bristol (come fa da sempre Karl Lagerfeld), dove è di rigore aggiungere «RSVP» e ovviamente rispondere.


Attenzione, questo non significa comportarsi da bigotti. Oggi sembra più sovversivo cenare a lume di candela che partecipare a un after-hour (un fuori orario).

Concusione: i borghesi sono i nuovi punk.

Nessun commento: