martedì 4 dicembre 2007

Il caos infinito

(foto da internet)


Chi sarà Il bipede barcollante? Innanzitutto è lo spettacolo che l'attore toscano Paolo Hendel porta di nuovo in scena (a Roma dal 4 al 16 dicembre, e poi, da Sud a Nord avanti fino ad aprile). Un nuovo capitolo della sua rilettura del mondo. Stavolta arriva fino all'origine dell'umanità: a quando l'uomo «abbandona l'andatura a quattro zampe, conquista la posizione eretta e inizia il travagliato cammino dalla scimmia a Bruno Vespa». No, però il titolo non si riferisce al giornalista Bruno Vespa, uno di quelli Rai, tra i fedelissimi del padrone Silvio.
L'attore precisa che il comico ha poco a che fare con le certezze, che il suo gioco è quello di porsi e porre domande, seminando sani dubbi. Perché le risposte spettano ad altri.
Non sembra un dissentire con il nuovo atteggiamento di Beppe Grillo?
Ma, allora, chi è il bipede barcollante? Afferma: «con molta malizia qualcuno ci ha visto Prodi. Forse è vero. Ma è anche l'uomo con i suoi difetti, le fissazioni».


(foto da internet)

Siamo alle solite: un'Italia dall'equilibrio instabile, in cui le regole democratiche «spesso sono un optional». E la cosa è seria: il governo traballa, il presidente del Consiglio barcolla «eppure un risultato l'ha ottenuto, quello di scontentare tutti: un capolavoro di strategia politica». Sucuramente, «I cinque anni di governo Berlusconi sono stati, per noi comici, come l'età dell'oro, ma anche l'incerta epoca di Romano ci dà i suoi begli spunti».
Critica le cose cominciate e lasciate a metà dal presidente del Consiglio: di nuovo menziona la solita legge sul conflitto di interessi, i Dico (un disegno di legge che, dopo le pressioni del Vaticano, di mezza Italia e di Berlusconi è stato volutamente lasciato nel dimenticatoio).



(foto da internet)
Ma cosa succede con quell’altra mezz’Italia che quelle leggi le voleva?
Nessuno si stupisce del vassallaggio di mamma Rai al tiranno Silvio: non è una novità e non c’era bisogno delle intercettazioni per capire i rapporti fra Rai e Mediaset: Vespa, Del Noce, Mimun non possono fare concorrenza a Berlusconi, se così fosse sarebbero stati solo incoerenti.
Allora qual è la situazione attuale dei comici?: «Devo dire che per noi comici andare avanti in una situazione così instabile è un problema. Tutto cambia ogni giorno, c'è sempre il rischio di un colpo di scena. Mettetevi nei miei panni: se un quarto d'ora prima di iniziare lo show cade il governo, io cosa racconto? Ho un testo che da un secondo all'altro mi diventa vecchio. È uno stress».
Ma da questo a rimpiangere Silvio? Nooo!!!, Benigni proprio non ci sta e, orfano di Berlusconi, si dedica a Dante.
Hendel chiarisce: con il cavaliere «t'inventavi tre, quattro battute su lui e i suoi ministri, che le idee non te le facevano mancare, e ci andavi avanti per cinque anni. Magari anche Romano dura cinque anni. Ma cavolo, ce li fa sudare».
Morale della favola (infinita): «Noi italiani siamo un popolo creativo, in cerca di nuove esperienze di vita, questo dà brio e fantasia: giudici che fanno i divi della tv, giornalisti tv che fanno i giudici, politici che fanno i comici, comici che si buttano in politica... ».
Noi, invece, concludiamo con lo show di Benigni...
Buon divertimento!
P.S.: Non crediate di poter comprendere tutto: è una missione alquanto impossibile. Noi italiani neanche ci capiamo molto, ma... tiriamo a campare...

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Benigni è difficile di capire.

Anonimo ha detto...

La politica italiana e tanto "creativa" che i comici italiani non avrano problemi a fare tantissimi shows.

BertoBB ha detto...

Quello che mi stupisce ancora è la facilità dei politici italiani di apparire nei proggrammi TV, compresi i satiri dove subiscono delle smorfie su sè stessi.